Premio Acqui Storia: scelti finalisti, a settembre si designerà il vincitore
ACQUI TERME. Sono stati 156 i volumi che hanno partecipato al Premio Acqui Storia, istituito nel 1968, da un’idea di Cino Chiodo, Piero Galliano, Ercole Tasca e Marcello Venturi, al fine di onorare il ricordo della Divisione Acqui e del suo sacrificio, avvenuto nel settembre 1943 nelle isole ioniche di Cefalonia e Corfù, ma anche per diffondere l’importanza della ricerca storica, quale uno dei fondamenti del progresso morale, culturale e sociale della nazione. I 17 autori finalisti della 51esima edizione hanno rispettato il tema del premio, che si rivolge a opere a stampa di argomento storico, riguardante i secoli XIX, XX e XXI, oltre che a saggi con un approccio divulgativo e di narrazione storica, volti ad avvicinare i lettori alle tematiche della storia contemporanea. A fine settembre si potranno conoscere i nomi dei vincitori, che otterranno un assegno di 6mila e 500 euro ciascuno, il “Premio Speciale alla Carriera”, la proclamazione dei “Testimoni del Tempo”, e il riconoscimento “La Storia in TV”.
Ricordiamo che per la “Sezione Scientifica” i cinque finalisti sono: Danilo Breschi con “Mussolini e la città. Il fascismo tra antiurbanesimo e modernità”; Silvia Cavicchioli con “Anita. Storia e mito di Anita Garibaldi”; Gianni Marongiu con “Una storia fiscale dell’Italia repubblicana”; Guido Melis con “La macchina imperfetta. Immagine e realtà dello Stato fascista”; Cesare Panizza con “Nicola Chiaromonte. Una biografia”.
Sei i finalisti per la “Divulgativa”: Ritanna Armeni con “Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte”; Marco Cimmino con “La battaglia dei ghiacciai. La Grande Guerra tra le nevi perenni”; Roberto Floreani con “Umberto Boccioni Arte-Vita”; Emilio Gentile con “25 luglio 1943”; Dario Marino con “L’Annessione. Violenza politica nell’Italia postunitaria”; Marco Valle con “Suez. Il Canale, l’Egitto e l’Italia. Da Venezia a Cavour, da Mussolini a Mattei”.
Altri sei i finalisti per il “Romanzo Storico”, istituito nel 2009: Maria Attanasio con “La ragazza di Marsiglia”; Rino Cammilleri con “Il mio nome è Giuda, La fontana di Siloe”; Adélaïde De Clermont-Tonnerre con “L’ultimo di noi”; Paolo Malaguti con “Prima dell’alba”; Giacomo Marinelli Andreoli con “Nel segno dei padri. La storia di Guglielmina e Peter”; Nicola Verde con “Il vangelo del boia”.
Il premio è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Acqui Terme, con il contributo della Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria, delle Terme di Acqui, del Gruppo Amag e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. La giuria del premio è composta da autorevoli esponenti della cultura italiana, come storici, giornalisti, critici letterari, e, ad essa, è stata aggiunta una giuria popolare di circa 60 lettori, il cui giudizio ha lo stesso valore di quello di un giurato togato. Presso la Biblioteca Civica di Acqui Terme è stato istituito il “Fondo Premio Acqui Storia”, che raccoglie i volumi che hanno partecipato alle passate edizioni.
Divenuto uno tra i più prestigiosi premi letterari del panorama culturale italiano e internazionale, dal 2006 ha ricevuto l’onore dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, e il patrocinio del Presidente del Consiglio, del Senato, della Camera dei Deputati, e, per l’edizione 2011, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali . Inoltre il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto conferire alla manifestazione una particolare menzione assegnando una medaglia presidenziale in fusione di bronzo, che riproduce la sua firma autografa, realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato: il Premio ha potuto pertanto fregiarsi per la prima volta della citazione “con l’adesione del Presidente della Repubblica”.
«Lo ammetto: essere tra i finalisti del premio Acqui Storia, per di più con l’amico Marco Cimmino, è una bella soddisfazione», ha dichiarato Marco Valle.