Lo scrittore Giorgio Falco
BIELLA. La giuria del premio Biella Letteratura e Industria, riservato a opere di narrativa che uniscono l’indagine sul mondo industriale all’istanza letteraria, ha decretato i vincitori della diciottesima edizione. Ad aggiudicarsi il concorso è stato Giorgio Falco con il romanzo “Ipotesi di una sconfitta” edito da Einaudi. Falco racconta, a partire dalla storia del padre, l’epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, e il graduale disfacimento di questi anni attraverso le proprie esperienze professionali, le più diverse, come un lento apprendistato per diventare scrittore.
L’autore prende ispirazione dalle vicende personali per descrivere la situazione frammentaria in cui versava l’Italia negli anni Ottanta. Il padre, in questo romanzo, non è solo il genitore con il quale si ha il conflitto generazionale che porta al riconoscimento dell’alterità; rappresenta anche la società della generazione dei padri caratterizzata da infallibilità e punti fissi che non sono più riscontrabili nella società moderna. Si assiste, dunque, “all’evaporazione del padre”, alla frantumazione di tutti quei valori che garantivano un’integrità personale e sociale. Il protagonista del romanzo, che rappresenta l’uomo della società moderna, si divide nella vana speranza di rimanere integro; la speranza si ciba del sogno, in questo caso quello di diventare scrittore, che assicura completezza e totalità.
Il premio di 5 mila euro verrà consegnato durante la cerimonia conclusiva di sabato 16 novembre a Biella, alle 17, all’Auditorium di Città Studi. In quell’occasione verranno premiati anche i vincitori delle altre due sezioni del concorso, il Premio Confindustria Piemonte e il Premio Giuria dei Lettori. Il primo andrà a Rosanna Balduzzi con “Giuseppe Borsalino. L’uomo che conquistò il mondo con un cappello” (Sperling & Kupfer), il secondo a Maurizio Gazzarri con “I ragazzi che scalarono il futuro” (Edizioni ETS). L’interessante volume su Borsalino porta il lettore a compiere un viaggio intenso e coinvolgente nella vita di un uomo straordinario, eppure non abbastanza celebrato. Quello di Maurizio Gazzarri descrive, invece, una storia unica di innovazione tecnologica, scientifica e culturale, ma anche di amicizia. La costruzione dei primi computer progettati e realizzati in Italia, a Pisa nel 1954, grazie anche alla voglia di futuro di un’intera generazione.
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