Quando al caffè si trascorrevano ore a fumare e chiacchierare
TORINO. I caffè erano realmente un vanto della vecchia Torino: locali dove si era trattati con cortesia, si spendeva pochissimo, si poteva stare tutto il giorno al caldo a chiacchierare, fumare, magari sperando che vi comparissero De Amicis o Teja o Petracqua o qualche giornalista importante. Meritevole di segnalazione anche il “Progresso” di via Vanchiglia, definito covo di rivoluzionari, il “Gianoglio” situato in locali al primo piano presso Porta Nuova, il “Borsa” in via Roma divenuto poi un cinema, il “San Carlo”, rifatto nel dopoguerra e ricchissimo di dorature, specchi e marmi, la “Rotonda” in piazza Cavour, il “Venezia” in via Po angolo via Rossini, ritrovo di immigrati veneti, “La Perla”, punto d’incontro di immigrati meridionali, gli “Specchi” in via Bertola, lussuoso e con molte riviste francesi che destavano scandalo.