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Pinerolo, alla scoperta dei personaggi illustri ricordati da targhe stradali o epigrafi

È il caso di Luigi Tegas (deputato del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia), del generale Filippo Brignone, e dell’emigrante piemontese Luca Vittorio Giuseppe Caffaro, morto nelle Saline di Aigues-Mortes in Camargue

Torino ricorda con orgoglio i suoi concittadini illustri che furono protagonisti della storia locale, piemontese e italiana, così come ricorda quelle centinaia di piemontesi di nascita o di adozione che brillarono nel comparto della scienza, della politica, dell’insegnamento e della letteratura, autentiche figure di caratura internazionale: il modo più tradizionale per farlo è sempre stato quello di titolare alla loro memoria strade, corsi, giardini, scuole, targhe e lapidi. Nei casi più insigni, ciò è stato fatto anche con busti, mezzi busti, e persino con statue, in taluni casi addirittura equestri. Ma le vie della città, così come i suoi corsi, le sue piazze, i suoi giardini non sono infiniti; le lapidi, dal canto loro, in genere vengono affisse sui muri di quei palazzi dove quel tal personaggio è nato, vissuto o ha spirato l’ultimo sospiro. E allora? Condannarlo per sempre alla damnatio memoriae solo perché nello scacchiere viario non c’è più posto disponibile? Privarlo di una targa nella toponomastica cittadina può rappresentare davvero un rischio per dimenticarlo per sempre, trasformandolo in Carneade, pur trattandosi di un personaggio di spicco che in vita si è distinto per il suo operato, il suo contributo scientifico, il suo coraggio, il suo impegno sociale, il suo esempio.

Per fortuna, almeno in parte, in questi casi ci hanno pensano quei comuni di provincia in cui i personaggi in questione sono nati, oppure lì sono vissuti (o negli immediati dintorni). Nella toponomastica di Pinerolo, ridente cittadina alle porte della Val Chisone, che fu feudo degli Acaja, è ad esempio presente una via dedicata a Luigi Tegas. Una via Luigi Tegas esiste anche nello stradario dei comuni di Buriasco e di Luserna San Giovanni.

Ma chi era costui? Ce lo spiega, con laconiche e lapidarie parole, la fonte forse più immediata a cui può capitare di rivolgerci, Wikipedia,  salvo poi voler approfondire le notizie che lì abbiamo attinto consultando altre fonti più analitiche e mirate: “Luigi Tegas (San Secondo di Pinerolo, 16 agosto 1823 – San Secondo di Pinerolo, 29 settembre 1897) è stato un politico e prefetto italiano. Fu deputato del Regno di Sardegna per tre legislature, e per cinque lo fu del Regno d’Italia. Fu, inoltre, prefetto di Verona, Brescia, Lucca e Ravenna, nonché presidente della Provincia di Brescia dal 1867 al 1871”.  Giusto l’essenziale sulla biografia di questo personaggio: quel tanto che basta per togliere la curiosità di chi, passeggiando per uno di queste località piemontesi, si è imbattuto casualmente sulla targa di una via dedicata a quest’uomo, e si è domandato chi mai fosse stato. Una domanda, lo ammetto, che a me capita spesso di rivolgere a me stesso.

Un altro personaggio di grosso calibro, ricordato con una via a Bricherasio, ma anche a Piossasco e a None (ma a quanto mi risulta, non a Torino) è il Generale Filippo Brignone. A Pinerolo, poi, oltre ad scuola media statale, gli è stato addirittura dedicato un aulico monumento, che campeggia al centro della vasta piazza Vittorio Veneto (al fratello Giuseppe Brignone, che fu deputato, sindaco della cittadina, e padre della ferrovia Torino-Pinerolo è stata invece dedicata una via).

Il monumento al Gen. Filippo Brignone, al centro della Piazza Vittorio Veneto, a Pinerolo (To)

Anche per Filippo Brignone, non è che Wikipedia si dilunghi troppo nella descrizione della sua biografia, limitandosi ad informarci che il Nostro (Bricherasio, 13 settembre 1812 – Torino, 23 gennaio 1877) “è stato un generale e politico italiano, conquistatore di Spoleto, combattente a Custoza, deputato e senatore del Regno d’Italia. Prese parte alle campagne del 1848, di Crimea, del 1859 e del 1860-61. Nel 1862 fu commissario straordinario per la Sicilia, poi Ispettore Generale della Fanteria. Fu deputato (così come il fratello Giuseppe) per cinque legislature (tra cui una nel Regno di Sardegna) e nominato senatore nel 1872”. Dopo di che, Wikipedia ci elenca le numerose onorificenze italiane ottenute da Brignone (sono una dozzina) e quelle straniere (come quella di Ufficiale dell’Ordine della Legion d’Onore, la Medaglia Turca di Crimea e la Medaille Commémorative de la Campagne d’Italie). Come si vede, un personaggio di tutto rispetto, come peraltro volevasi dimostrare.

E già che ci siamo, vorrei ricordare ancora un altro personaggio, cui la Città di Pinerolo ha recentemente affisso una targa sulla facciata del Teatro Comunale-Centro Congressi, su cui è stata incisa questa epigrafe: “A ricordo di Luca Vittorio Giuseppe Caffaro, nato a Pinerolo il 6 Dicembre 1863, e deceduto nel massacro di Aigues-Mortes (Francia), il 17 Agosto 1893. Quando a morire per il lavoro eravamo noi’”. La targa ricorda la strage di Aigues-Mortes, in Camargue, ove ancor oggi si trovano le più vaste saline del Mediterraneo: al grido “Mort aux Italiens!” i lavoratori francesi si ribellarono nei confronti dei lavoratori italiani, accusati di usurpare posti di lavoro alla manodopera locale. La violenta protesta costò la vita a nove operai italiani, che furono linciati da una folla inferocita: un episodio che creò forti tensioni nei rapporti diplomatici tra l’Italia e la Francia. Il pinerolese Caffaro fu appunto una di quelle nove vittime italiane.

Un episodio increscioso e doloroso, che meriterebbe di essere ricordato con una targa o con una lapide in marmo anche in altri comuni italiani, per onorare la memoria di chi, emigrato all’estero per inseguire il sogno di un lavoro sicuro, vi ha invece trovato la morte. Perché anche noi siamo stati un popolo di emigranti.

Pinerolo vanta molti altri memorabili personaggi illustri: penso a Michele Buniva, Italo Tebaldi, Vincenzo Virginio, e altri ancora. Magari ve ne parlerò in un’altra occasione.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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