Fondatore e direttore de La Stampa, Frassati fu anche senatore del Regno d’Italia, componente della Consulta nazionale del 1945 e senatore di diritto della Repubblica Italiana nella prima legislatura. Nato a Pollone (Bi) il 28 settembre 1868, fu stretto collaboratore del presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, che sostenne sulle colonne del proprio giornale, e di fermissime convinzioni liberal-democratiche, fu fiero e coerente oppositore del fascismo.
Libero docente di Diritto e procedura penale all’Università di Torino, con l’avvento del fascismo pagò il suo sostegno a Giolitti: il 22 giugno 1924 la sua abitazione di Torino fu invasa dagli squadristi. Fu costretto a lasciare la direzione della Stampa, il 9 novembre 1925, e a svendere il quotidiano a Giovanni Agnelli, il fondatore della Fiat (nell’ottobre 1926). Nel 1930 fu chiamato alla presidenza della società Italgas, che era entrata in crisi dopo il 1929, e dal 1934 avviò una severa ristrutturazione della società, cedendo le attività parallele alla produzione e alla distribuzione del gas. Suo figlio Pier Giorgio (nella foto in alto in padre), considerato nel novero dei santi sociali torinesi e morto prematuramente, è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II.
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