Sostenibilità, UE vieta gli allevamenti intensivi: si mangerà solo carne di questo laboratorio | Addio bistecche, sembra cartongesso

Dalla UE svolta sugli allevamenti intensivi - Piemontetopnews.it (Foto Pexels)
Da dove viene la carne che arriva sulle nostre tavole? Il dibattito infuria: la contromossa alla decisione dell’UE è clamorosa.
I segreti per una dieta equilibrata sono tra i consigli più cliccati da quando esiste Internet. Che si tratti di cercare su Google o su YouTube, non c’è età per andare alla caccia di nozioni così importanti.
Del resto alimentarsi in modo corretto è il primo passo per sperare di vivere il più a lungo possibile e soprattutto per confidare di farlo al meglio. Concetto da intendere a 360°.
Già, perché se la salute è ovviamente la cosa più importante per ciascuno di noi, e passa in buona parte da ciò di cui ci nutriamo, oltre che stare bene è importante anche sentirsi bene con sé stessi.
Fuori dai denti, piacersi, avere un buon rapporto con il proprio corpo contribuisce all’autostima e a catena ciò determina una serie di conseguenze positive, anche nei rapporti con il prossimo.
Carne bianca o carne rossa? Il futuro potrebbe essere ‘in vitro’
Mangiare bene e sano, oltre che un piacere, deve diventare un monito e qualcosa di naturale, anche a costo di fare qualche rinuncia. Uno degli argomenti più dibattuti a riguardo concerne il consumo settimanale di carne.
Gli esperti consigliano di non abusare della carne rossa, assumibile per non più di 2-3 volte a settimana, prediligendo quella bianca. Tuttavia, a prescindere dal “colore”, ciò che i consumatori “seriali” di carne si chiedono è l’origine delle bistecche che arrivano sulle nostre tavole, ovvero come gli animali vengano allevati. Un dibattito che non nasce certo oggi e nel quale è entrata in tackle anche l’Unione Europea, mettendo al bando gli allevamenti intensivi, a causa dell’impatto ambientale che essi determinano.
Dall’Olanda scacco matto alla UE: la mossa che può stravolgere le nostre diete
L’alternativa rischia di essere quella di consumare la cosiddetta “carne da laboratorio”, ovvero surrogati che imitano il sapore e l’aspetto della carne “vera”. In tal senso l’azienda olandese Mosa Meat, che utilizza specifiche cellule bovine per sviluppare alternative in laboratorio, ha mosso passi ufficiali, richiedendo autorizzazione formale all’UE per vendere la propria carne nei paesi europei.
Il grasso coltivato da Mosa Meat può essere mescolato a ingredienti di origine vegetale per produrre hamburger, polpette e non solo emulando il sapore della carne vera e propria una volta ultimato il processo di cottura. La risposta dell’Unione Europea è attesa e promette di orientare in maniera significativa o il mercato della carne “alternativa” o le nostre abitudini alimentari.