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Stanziati 230 milioni per rimettere in sesto le dissestate strade piemontesi

TORINO.«C’è un elemento che contribuisce ad enfatizzare o a mortificare la bellezza dei nostri centri storici; questo elemento è costituito dalle nostre strade. Poiché se paragoniamo la città ad una abitazione, esse ne sono il pavimento come i prospetti dei palazzi ne sono le pareti. Così scriveva nel 2014 Donatella D’Angelo, giornalista del Fatto Quotidiano ed architetto esperto dei Beni Culturali. La manutenzione del manto stradale è, in Italia, un argomento piuttosto “delicato”: le strade, per farla breve, necessitano di una costante manutenzione, purtroppo spesso applicata in maniera vaga e sommaria, se non, addirittura,  totalmente assente. Non è solo un rischio per la nostra incolumità: innumerevoli volte si è costretti a spese straordinarie per riparare i più o meno gravi danni causati dai difetti del manto stradale. Dopo i miglioramenti del 2017, nella sua analisi periodica sull’emergenza stradale, l’AISB (Associazione Italiana Strade e Bitumi) ha registrato un nuovo peggioramento di -11.8%  sul trend del consumo d’asfalto per la corrente annualità. Insomma, “meno consumo d’asfalto”, semplificando, vuol dire più buche che non verranno riparate.

Una situazione difficile, di cui tutti possiamo vedere i tristi effetti, ma in miglioramento. Proprio a tal proposito, nella nostra regione, grazie alla delibera approvata dalla Giunta della Regione, diventano operativi i 45 milioni di fondi FSC (Fondi Sviluppo e Coesione) regionali destinati ad interventi di manutenzione straordinaria e miglioramento dei livelli di sicurezza per le infrastrutture stradali in “decadimento”.

«La Regione torna ad investire risorse significative nella manutenzione delle strade. […] Questo provvedimento che porterà nelle casse delle province 45 milioni, si aggiunge allo stanziamento di ulteriori 35 milioni di provenienza MIT assegnati alla Regione per gli anni ’18 e’19 per sistemazione e la messa in sicurezza di versanti legati alla viabilità, ai 40 milioni di Provenienza Ministero dell’Ambiente e assegnati alla Regione, legati anche essi alla messa in sicurezza del territorio, nonché a ulteriori 40 milioni da riprogrammazioni di investimenti gestiti da SCR ed economie su lavori già appalti», dichiara in proposito Francesco Balocco (in foto), l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte.

In base a quanto concordato dalle stesse provincie e dalla città Metropolitana, il finanziamento verrà così ripartito: Alessandria (7.255.850 euro), Asti (4.015.737 euro), Biella (2.387.080 euro), Cuneo (11.350.000 euro), Novara (2.591.474 euro), Torino (11.697.612 euro), Provincia del Verbano-Cusio-Ossola (2.427.522 euro) e Vercelli (3.274.725 euro).

Un programma che vede un ulteriore finanziamento di 144 milioni di euro, nei prossimi sei anni, destinati dal Governo direttamente alle provincie, che, quindi, con gli ulteriori finanziamenti del Ministero dell’Ambiente, dal MIT (Movimento delle Infrastrutture e dei Trasporti), e gli investimenti gestiti da SCR, diventeranno, nel 2019, un “pacchetto” da 230 milioni (di cui 160 di competenza regionale) per la “manutenzione e la messa in sicurezza delle strade”.

«Risorse consistenti ottenute dalla Regione grazie al precedente governo e che consentiranno di ridare dignità alla rete viaria delle province. In questi giorni le province ci dovranno definitivamente dire se aderiscono al progetto di riclassificazione della rete stradale che prevede il passaggio ad ANAS di circa 1.100 km della rete attualmente gestita dalle Province e che si porterebbe in dote ulteriori investimenti ipotizzati per 600 milioni. Chi non sarà d’accordo se ne assumerà la responsabilità», ha sottolineato Balocco, facendo riferimento al rifiuto da parte delle provincie di Vercelli e, in parte, d’Asti, di riaffidarsi ad ANAS, che stanzierebbe ulteriori finanziamenti con l’obiettivo di creare un sistema di interesse nazionale in alternativa al sistema autostradale.

Conclude l’assessore: «Sarebbe assurdo perdere questa opportunità di migliorare lo stato di queste strade e di realizzare nuovi investimenti lasciandole a carico delle province che lamentano di non avere risorse per farne manutenzione o anche semplicemente la rimozione neve».

Redazione

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