Storie piemontesi: Giovanni Battista Ceirano, pioniere dell’automobile
TORINO. Sul finire dell’Ottocento e i primi anni del Novecento Torino è un pullulare di officine meccaniche realizzate da giovani imprenditori decisi a costruire quella che viene considerata l’invenzione per eccellenza del XX secolo: l’automobile. Tra questi c’è anche Giovanni Battista Ceirano, primogenito di un orologiaio, con tanti sogni e una grande passione per la meccanica. Giovanni Battista nasce a Cuneo il 1° ottobre 1860 ed ha tre fratelli: Giovanni (nato nel 1865), Matteo (classe 1870) ed Ernesto (1873). Sin da giovanissimo si diletta a costruire velocipedi. Nel 1889, prende in affitto a Torino da Giovanni Lancia un locale senza grosse pretese in corso Vittorio Emanuele al civico 9 per costruire un tipo di biciclette chiamate Welleyes, nella convinzione che un prodotto con un nome straniero possa avere più successo in un mercato come quello dei trasporti, in cui l’Italia deve recuperare terreno rispetto a Germania e Regno Unito.
Negli anni a seguire, costruzioni e sperimentazioni, consentono all’imprenditore cuneese di mettere a punto un nuovo cerchio pneumatico per automobili che sarà brevettato come Rapid. E’ questo il primo passo che porta alla costituzione nel 1898 della “società in accomandita Ceirano G.B. & C.” che unisce le forze di Giovanni Battista a quelle di Emanuele di Bricherasio, Attilio Calligaris, Pietro Fenoglio e Cesare Goria Gatti. Le auto a quei tempi sono ancora chiamate carrozze semoventi e rappresentano mezzi per il divertimento una ristretta élite, di cui fanno parte i nuovi soci finanziatori del giovane Ceirano.
Soltanto un anno più tardi (siamo nel 1899) viene realizzata la prima vettura, progettata dall’ingegner Aristide Faccioli che viene battezzata con lo stesso nome delle biciclette: Welleyes. E’ un successo. La vetturetta conquista infatti il primo premio – conferito dal ministero dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio – nella Corsa internazionale di Torino del 30 aprile di quell’anno. Dal suo piccolo motore bicilindrico deriverà, di lì a poco, il primo modello Fiat 3 1/2 HP.
In corso Vittorio Emanuele lavora anche qualcun altro che resterà nella storia delle quattro ruote: il figlio del proprietario dello stabile, Vincenzo Lancia, che fonderà l’omonima casa automobilistica, e il pilota Felice Nazzaro. Le richieste dei clienti per la vetturetta aumentano e le potenzialità dell’attività non passano inosservate. In quei mesi però è nata la Fiat che riesce a sole due settimane dalla sua fondazione ad assorbire la Ceirano. Giovanni Battista non appartiene a circoli nobili e non ha un capitale suo: è forse questo il motivo principale per cui la Fiat ottiene la “Accomandita Ceirano” con brevetti, progettisti e personale formato, liquidando il suo ideatore con 30.000 lire e l’incarico di agente generale per le vendite in Italia.
Ma l’incarico di agente dura poco: Giovanni Battista è deciso a rimettersi in pista come imprenditore e assieme al fratello Matteo decide di costruire la “F.lli Ceirano”, a cui seguiranno altre aziende di famiglia. Da una di queste nasce la Star, Società Torinese Automobili Rapid. Giovanni Battista muore nel 1912, ma l’impresa continua a restare attiva con il nome del fratello (sarà la Giovanni Ceraino Fabbrica Automobili e poi la Ceirano società azionaria, specializzata in auto sportive e da turismo). Dopo la liquidazione nel 1923 il marchio verrà ceduto alla Scat, altra società di Giovanni Ceirano, che continuerà la produzione.
Complessivamente saranno undici le aziende automobilistiche nate a Torino dalle idee dei quattro fratelli Ceirano, un po’ in concorrenza e un po’ in collaborazione tra loro: dalla Ceirano & C. alla Welleyes, dalla F.lli Ceirano, alla Star Rapid. E, ancora: Matteo C. & C., Itala, Ceirano-Ansaldo, Spa, Junior, Scat, S.A. Giovanni Ceirano.
Sicuramente, senza gli esperimenti di corso Vittorio Emanuele, a Torino, nel lontanissimo 1898, la storia dell’automobile italiana non sarebbe stata la stessa.