Su Nove Tv l’agghiacciante storia di Marco Mariolini, il cacciatore di anoressiche
Dopo la puntata dedicata a Maurizio Minghella, il serial killer che si macchiò di terribili omicidi a Genova e Torino, il ciclo Nove Racconta prosegue con un’altro reportage dedicato al ritratto di un efferato criminale: Marco Mariolini. Si tratta di un caso giudiziario e un rompicapo psicologico senza precedenti nella letteratura criminale. Significativo il titolo dell’inchiesta: “Il cacciatore di anoressiche”, che prende il nome dall’epiteto che lo stesso Marco Mariolini si è attribuito nel titolo del libro autobiografico pubblicato nel 1997. L’appuntamento su Nove Tv e per le ore 21.25 di sabato 29 gennaio. E’ visibile anche in streaming sulla piattaforma Discovery+
C’è molta della squadra di “Lady Gucci – La vera storia di Patrizia Reggiani” in quest’ultimo reportage: la curatrice e produttrice Giulia Cerulli, le autrici Marina Loi e Flavia Triggiani, gran parte della redazione e della produzione curata da Videa Next Station. La regia è di Ram Pace.
“Raccontare la storia di Mariolini vuol dire affrontare una parte oscura dell’animo umano – spiegano le autrici Marina Loi e Flavia Triggiani -. Ma pensiamo che sia giusto raccontarlo. È stato un lavoro quasi unicamente al femminile: tranne il regista, il consulente e il montatore eravamo tutte donne a confrontarci con questo mondo terribile. Per entrare nella mente di Marco Mariolini ci siamo rivolti a un neuropsichiatra, ad una criminologa e anche a chi lo ha periziato. Del resto è una storia che va oltre ogni immaginazione, assai difficile da decifrare”.
A 25 anni dai fatti, attraverso materiali inediti ed esclusivi, il documentario ripercorre l’indagine nella mente perversa dell’ex antiquario bresciano, da sempre ossessionato dalle donne scheletriche e alla ricerca di donne filiformi, disposte a dimagrire sotto i suoi occhi: dalla sua prima vittima, sua moglie, che con i suoi 33 venne che prima si sottomette alle perversioni dell’uomo e poi, dopo mesi di violenze fisiche e psicologiche, decide di lasciarlo e denunciarlo. Nessuno però si muove per fermare Mariolini e nell’estate del 1998 l’uomo uccide con ventidue coltellate a Verbania Monica Calò, studentessa di logopedia originaria di Domodossola. Dopo aver scontato 23 anni di detenzione, Mariolini è attualmente in cura presso una clinica psichiatrica. Attraverso le sue parole, il documentario indaga che uomo è oggi.
“Molti sono i particolari agghiaccianti di questa vicenda – concludono le autrici -. A partire dal patto scellerato che l’uomo stringeva con le sue donne, stabilendo il peso a cui sarebbero dovute arrivare. Addirittura a volte per farle vomitare e quindi non assimilare il poco cibo che veniva loro concesso le prendeva a pugni nello stomaco. Questa è la storia di un amore malato, che si è trasformata in tragedia, e che ha portato alla morte della sua ex compagna, La povera Monica . Ma è anche una storia importante per far capire alle donne che non bisogna mai andare all’ultimo appuntamento con l’uomo che le ha stalkerizzate. Purtroppo le cronache ci insegnano che non bisogna mai cedere di fronte a uomini violenti. La donna infatti, nonostante avesse usato delle precauzioni, come accettare di incontrarlo solo in pubblico, è andata incontro alla morte, quella morte che Mariolini preconizzò, nero su bianco, sul libro. Quasi in cerca di qualcuno che lo fermasse”.
Quella di Mariolini è una storia talmente terrificante che ha ispirato il film “Primo amore” di Garrone, il regista che molto spesso ha scelto come soggetti dei suoi film fatti di cronaca particolarmente inquietanti.