Terminato il restauro dell’altare di Antonio Bertola nella cappella della Sindone
TORINO. L’incendio dell’11 aprile 1997 non aveva risparmiato nemmeno l’altare di Antonio Bertola all’interno della Cappella della Sindone, mirabile opera barocca di Guarino Guarini.
Dopo la riapertura al pubblico della Cappella, festeggiata il 27 settembre 2018, la restituzione del monumento alla comunità viene oggi completata con l’altare progettato dall’ingegnere e matematico Antonio Bertola (1647-1719), originario di Muzzano, Biella tra il 1688 e il 1694. L’altare era stato commissionato dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II per accogliere la Santa Sindone, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993. Il suo impianto si adatta alla forma circolare della Cappella e presenta due fronti, uno rivolto verso il Palazzo Reale e l’altro verso la Cattedrale. Simile a un gigantesco reliquiario, l’altare è in marmo nero di Frabosa, arricchito da decorazioni e sculture in legno dorato che risplendono nella penombra dell’aula centrale. Benchè non si conoscano i disegni di questo progetto, è molto probabile che la struttura rifletta il pensiero scenografico di Guarino Guarini, che precedeva l’inquadramento al centro della loggia che si affaccia sul duomo, come fulcro prospettico per chi, dalla navata, volge lo sguardo verso il Palazzo Reale.
“Il restauro dell’altare è l’ultimo tassello del complesso recupero della Cappella della Sindone – spiega Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali –. Finalmente, a 24 anni di distanza dal terribile rogo, vogliamo celebrare la rinascita di un’opera stupefacente e unica, la cui maestosa struttura era insieme un segno di rispetto per la reliquia, un punto focale per i fedeli in preghiera e una celebrazione del potere della casata regnante”.
L’intervento di restauro restituisce all’altare la sua immagine architettonica. Sono state restaurate e integrate le parti lapidee e quelle lignee, e ricollocati nella loro posizione originaria gli apparati decorativi scultorei, scampati all’incendio in quanto ricoverati nell’attigua Sacrestia. In ultimo, sono stati ricollocati gli arredi sacri. A completamento, si sono ricostruite anche le balaustre in legno dorato dei tre coretti della Cappella, anch’esse completamente distrutte dall’incendio.
La chiusura dei musei dovuta alle misure anti-pandemia, non consente per il momento ai visitatori di accedere alla Cappella, ma dal 31 marzo al 7 aprile, in via straordinaria, sarà aperto il grande finestrone della Cappella, per consentire uno scorcio prospettico sull’altare e sul monumento nel suo insieme dalla navata del Duomo.