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Terra Madre Salone del Gusto, oltre tremila protagonisti attesi a fine settembre al Parco Dora

TORINO. Saranno oltre tremila i protagonisti provenienti da 120 Paesi che animeranno la quindicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto in programma dal 26 al 30 settembre al Parco Dora di Torino e organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte. La più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto pone da sempre l’accento sulla necessità di una nuova relazione con la natura, attraverso il cibo, l’elemento più potente che ci riconduce alla terra, scegliendo come claim We Are Nature.

Anche quest’anno Terra Madre Salone del Gusto animerà le affascinanti architetture di Parco Dora,
uno spazio industriale restituito alle persone, simbolo di rigenerazione cittadina. Ad accogliere il pubblico che accederà alla manifestazione due grandi aree dedicate ai principali progetti associativi. L’Orto Slow Food, che proporrà un percorso didattico-sensoriale in cui bambini e adulti potranno toccare e annusare foglie, frutti e terra, scoprire la biodiversità delle produzioni autoctone e comprendere buone pratiche orticole, con suggerimenti pratici per riprodurle in ambito domestico. Per chi intende saperne di più sui progetti, le reti e le attività di Condotte e Comunità in ogni angolo del mondo, adiacente all’orto ci sarà lo spazio associativo di Slow Food e l’area dedicata alle pubblicazioni di Slow Food Editore, grandi classici e ultime novità. Nello spazio dedicato alle reti Slow Food Grains, Olive, Beans e Mays, produttori e artigiani
racconteranno la loro storia e i tanti modi di salvaguardare varietà, paesaggi e tradizioni lungo tutta la
penisola. Il percorso esperienziale continuerà nell’area “Noi custodiamo natura” con un’immersione
nell’ambiente agrosilvopastorale, dai boschi, con la rete Slow Food dei castanicoltori, alle attività
legate alla pastorizia con il nuovo Presidio nazionale dei prati stabili, alle tante esperienze di
resilienza sulle Terre Alte, per finire con la preziosissima biodiversità animale e vegetale montana,
tra erbe selvatiche, funghi, api e impollinatori. Un’esperienza interattiva permetterà di comprendere come lavorano le aziende che seguono l’agroecologia, un modello olistico già esistente in tanti Paesi del mondo, in cui la produzione di cibo è rispettosa del suolo, dell’acqua, degli insetti utili, dell’intero ecosistema e delle comunità.

Carlin Petrini durante la presentazione dell’evento

Tra Laboratori del Gusto, Appuntamenti a Tavola e degustazioni nella Cucina dell’Alleanza, non mancheranno le occasioni per assaggiare sapori nuovi. Si partirà dall’Africa con il fonio e la moringa, un grano antico e una pianta ricchi di proprietà benefiche, principali ingredienti dell’insalata indigena preparata da Wisdom Abiro, giovane cuoco a capo del Ghana Food Movement, una rete di agricoltori, cuochi, ricercatori, nutrizionisti e imprenditori, uniti per valorizzare il potenziale del cibo ghanese. L’Alleanza dei cuochi di Slow Food in Lesotho proporrà invece un laboratorio in cui i piatti  della tradizione, come il nyekoe e il lipabi, sono presentati insieme a creazioni innovative che utilizzano gli ingredienti indigeni in chiave moderna. Tra questi spiccheranno prodotti dell’Arca del Gusto, come diverse varietà di legumi – fagioli e lenticchie – e cereali – grano, sorgo rosso e bianco.

Sarà presente anche una forte rappresentanza dall’America Latina, dove i sapori vibranti del platano, frutto amidaceo originario delle regioni tropicali e pietra miliare della cucina tradizionale, hanno nutrito e ispirato intere generazioni. A cucinarlo, in un laboratorio che spazia tra diverse versioni e creazioni, Carlos Estevez Jennifer Rodriguez, coordinatori dell’Alleanza Slow Food dei cuochi di Repubblica Dominicana e Colombia. In un altro Laboratorio del Gusto produttori ed esperti del Sud America racconteranno le mille sfumature del cacao, con un approccio multisensoriale che coinvolge gusto, tatto e olfatto. Oltre al cioccolato in purezza, si degusta anche il pozol, una bevanda a base di mais e cacao, consumata in genere solo nel sud del Messico e in America Centrale. Nello spazio allestito dall’Ateneo di Pollenzo, l’alumna dell’Università di Scienze Gastronomiche Abril Macías presenterà la rivista gastronomica Chiù e guida il pubblico alla scoperta delle bevande dell’America Latina. In degustazione due specialità locali: il miske, la bevanda alcolica distillata ecuadoriana ricavata dall’agave andina, e la chicha, la tradizionale bevanda fermentata dell’America Latina, ottenuta dal mais.

Alcuni protagonisti dell’edizione 2022

Ci si sposterà poi tra Europa e Asia con l’Alleanza Slow Food dei cuochi turca, rappresentata a Torino da Serhan Hasdemir e Tülay Bayraktar Saygılı. A Terra Madre porteranno due piatti che mixano tecniche tradizionali e metodi contemporanei. Dalla cucina, l’antalya piyazi, un’insalata calda di fagioli, e un rotolo di formaggio dell’Arca del Gusto con noci di Kaman e Reyhan (un tipo di basilico viola), polvere di ceci tostati, fichi secchi bardacık e salsa di fichi freschi. Numerosa anche la partecipazione di Slow Food Corea, che a Parco Dora insieme a KORIA, Associazione Culturale Koreani Italiani Adottivi, proporrà un’esperienza interattiva alla scoperta delle salse fermentate della tradizione del Paese – doenjang, pasta fermentata di soia, e gochujang, salsa piccante di peperoncino –, in accompagnamento a kimchi e doenjang-guk, un tipo di zuppa tradizionale. All’ingresso dello spazio dell’Arabia Saudita i visitatori saranno accolti da datteri della varietà Ajwa e caffè tradizionale al cardamomo, prima di scoprire e assaggiare preparazioni che mettono in risalto la biodiversità del Paese. 

Ma a Terra Madre 2024 il percorso di visita non si esaurirà in momenti conviviali che mettono in luce culture e comunità differenti: la cinque giorni è l’occasione per far incontrare e dialogare realtà tanto lontane quanto simili in obiettivi e aspirazioni. Tra questi, i pescatori di Callao, in Perù, e i mitilicoltori del Mar Piccolo di Taranto, uniti dalla volontà di valorizzare l’ambiente e i territori in cui vivono e lavorano nel rispetto delle tradizioni culturali. Al loro confronto seguirà una cena speciale, capace di abbinare il profumo della regina dei Presìdi pugliesi, la cozza nera tarantina, e il ceviche peruviano, dichiarato Patrimonio immateriale UnescoUn esempio di come aromi e sapori diversi possono creare un connubio perfetto, ma anche di come una nuova idea di cucina può diventare ponte fra culture e strumento di integrazione. Lo dimostrano anche gli eventi organizzati da Slow Food Ucraina, che nel proprio stand racconterà la storia di Kateryna ed Eros, vincitori del premio Slow Cheese 2023 come progetto di solidarietà internazionale, e presenta Bread for peace, nato per sostenere gli agricoltori ucraini di piccola scala nella regione di Leopoli, dove contribuisce alla sicurezza alimentare della parte più vulnerabile della popolazione. 

Info utiliorari e location
Catalogo espositoril’elenco in continuo aggiornamento
Il calendario degli eventigiorno per giorno
I Presìdi Slow Food: italiani e internazionali
A spasso per Parco Doral’itinerario

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