Torino sperimenta il circuito per i test delle auto a guida autonoma
TORINO. L’innovazione in città passa anche su due ruote. L’amministrazione comunale ha siglato nei mesi scorsi un protocollo d’intesa con 16 partner nell’ambito del progetto ministeriale “Smart Road”, un possibile circuito per i test dell’auto a guida autonoma. «Il percorso – spiega l’assessora all’Innovazione Paola Pisano all’incontro dedicato al progetto Torino City Lab – dovrà essere validato anche dalle case costruttrici che verificheranno se rispondono alle caratteristiche necessarie per i test».
Da Mirafiori Sud a corso Regina Margherita, passando per San Salvario, Santa Rita, il centro città, San Donato: questa sembra essere l’area individuata dalla Città di Torino. «Abbiamo definito un circuito di massima con l’obiettivo di avere una città laboratorio in cui far testare ai cittadini le innovazioni. L’area è stata validata dagli uffici comunali e dalla polizia municipale, ma può ancora subire qualche modifica perché ora sarà allegata a una delibera di accordo con il ministero delle Infrastrutture. Comprende ogni tipo di possibile situazione e, soprattutto, risponde alla richiesta della Città di collegare la zona ospedali alle stazioni», afferma Pisano.
Le auto a guida autonoma sono rappresentate da quei veicoli in grado di svolgere autonomamente le stesse mansioni che il guidatore fa in un’auto tradizionale durante la fase di trasporto. L’auto può vedere l’ambiente circostante attraverso radar, lidar, Gps e sensori che interagiscono col software dedicato, e quest’ultimo deciderà cosa fare senza l’intervento umano. Attualmente queste auto possono circolare solo in alcuni paesi previa autorizzazione, in piccole aeree urbane delimitate e semi chiuse al traffico, per mezzo di deroghe concesse dalle autorità, anche perché non esistono ancora una totale affidabilità e una legislazione specifica.
Secondo le stime, la sperimentazione sull’auto a guida autonoma avrà dal 2020 una crescita esponenziale che, nel giro di vent’anni, potrebbe portare alla circolazione di oltre 30 milioni di esemplari nel mondo.