È tornata a Bene Vagienna l’attesissima Festa della Beata Paola
Una gremita fiera commerciale, celebrazioni, défilé storici, prestigiose mostre, rassegne e presentazioni di libri hanno caratterizzato l’edizione 2023 di una Festa molto sentita dalla storia centenaria
Bene Vagienna (Cn). Bene Vagienna, o più semplicemente Bene (come la chiamano i suoi abitanti), lo storico borgo equidistante dalle sponde della Stura e del Tanaro, che vanta auguste origini romane, ha nuovamente vissuto i giorni della Festa che è più cara a tutti i benesi: le celebrazioni della Beata Paola. Le strade porticate, il Viale Guglielmo Marconi che costeggia Piazza Partigiani, la passeggiata sul baluardo delle mura di Ponente, come del resto un po’ tutte le vie e le piazze della cittadina, si sono gremite di visitatori, ma anche di decine di figuranti in abiti quattrocenteschi, in un carosello di suoni, di musiche popolari, di colori, che neppure il freddo pungente di un inaspettato colpo di coda di un inverno finora latitante è riuscito ad ostacolare. I palazzi aristocratici di Bene, da Casa Ravera a Palazzo Lucerna di Rorà, tirati al lucido per far risaltare ancora di più le ricchezze che conservano, hanno ospitato Mostre e rassegne di gran classe, come “Utilità e prestigio” (Bastoni da passeggio di una collezione privata) o “Interlocuzioni di Arte contemporanea”. Ma anche “Realismo arcano” (personale di opere di Mirko Andreoli), e ancora: “Edoardo Calleri di Sala”, Storia di un piemontese, Mostra a cura di Giuseppe Novero: tutte le rassegne si protrarranno fino al prossimo 26 Marzo 2023.
Aperta anche la Chiesa Parrocchiale di Piazza Botero e, naturalmente, la Chiesa di San Francesco, che da più di quattro secoli conserva il corpo venerato della Beata Paola Gambara (1473-1515), moglie del conte Ludovico Costa di Bene Vagienna. Alla Beata Paola si attribuisce il “Miracolo delle rose”, ovvero dei pani trasformati in rose odorose. Si racconta che il burbero consorte di Paola osteggiasse le opere di carità della sposa, e quando la vide con il grembiule ricolmo, pensando che stesse distribuendo dei pani ai poveri del paese, la interrogò affinché confessasse cosa davvero portava in grembo per coglierla in flagrante. Essa ne mostrò il contenuto: i pani si erano trasformati miracolosamente in rose profumate, fiorite nel cuore del rigido inverno.
I resti della Beata Paola riposano in un’urna di cristallo, posizionata in una cappella laterale della Chiesa, artisticamente decorata, il cui altare, fatto eseguire da Vittorio Amedeo Costa nel 1725, è di evidente stile juvarriano.
Nella centrale Via Roma erano dislocati i numerosi banchi della tradizionale “Fiera della Beata Paola”, finalmente tornata ad animare Bene Vagienna dopo gli anni della pandemia. Le strade sono state percorse da un folto corteo di Gruppi Storici piemontesi e di sbandieratori, che dopo il défilé si sono dati appuntamento di fronte ai bastioni del Castello dei Costa, dove è stata rievocata la storia della Beata Paola.
In occasione dei festeggiamenti della Beata Paola di Bene, nella storica ed elegantemente decorata “Sala napoleonica” dell’aristocratico Palazzo Lucerna di Rorà (così chiamata perchè qui cenò Napoleone la vigilia dell’armistizio di Cherasco) Sergio Donna ha presentato l’Armanach Piemontèis 2023, prestigioso Calendario da collezione in Lingua piemontese curato da Monginevro Cultura, in collaborazione con ANSMI (Associazione Nazionale Sanità Militare Italiana).
Sergio Donna, appassionato studioso di Lingua piemontese, dopo una breve disamina della storia quasi trimillenaria del calendario (da quello pregiuliano a quello Giuliano e da quello Giuliano a quello Gregoriano, ancora in uso, con un accenno al calendario della Rivoluzione francese) ha commentato alcuni antichi proverbi popolari della tradizione contadina, scelti tra i 365 proverbi pubblicati sull’Armanach.
La conferenza è stata cadenzata dagli stacchi musicali del M° Bruno Baudissone, di Mondovì, che ha proposto al pubblico intervenuto in Sala alcuni brani musicali dedicati alle bellezze di Torino, in coerenza con il tema dell’Armanach, quest’anno ispirato alle Fontane di Torino.
Sergio Donna, sempre sul tema delle Fontane, ha recitato due poesie di Nino Costa, una dedicata alle Fontane gemelle di Piazza CLN (Il Po e la Dora) ed una dedicata alla Fontana Angelica di Piazza Solferino. Donna ha anche svelato il significato e l’origine di alcuni curiosi modi dire piemontesi presenti sull’Armanach e diffusamente commentati nel suo libro “Parlé piemontèis | Detti Motti e Modi di dire e Curiosità della Lingua piemontese”.
L’incontro, nel corso del quale è stato anche presentata la monografia “Fontane di Torino” di Sergio Donna e altri Autori (una preziosa ed esaustiva guida delle fontane del capoluogo subalpino del centro e delle periferie) è stato organizzato dall’Associazione Amici di Bene in collaborazione con l’Associazione Monginevro Cultura di Torino. Sergio Donna ha fatto dono di una copia dell’Armanach al prof. Mauro Corrado, Assessore alla Cultura della Città di Bene Vagienna, e al dott. Michelangelo Fessia (presidente dell’Associazione Amici di Bene), che a sua volta lo ha omaggiato di una preziosa stampa di Teresita Terreno, a tiratura limitata, riproducente i “Ruderi della Madonna delle Grazie” in Bene.
A seguire è stato presentato il libro di Bruno Cavallero, “La Chiesa di San Francesco” in Bene, dove, come già ricordato, si conservano le spoglie della Beata Paola: un’interessante e approfondita guida turistica per conoscere il notevole patrimonio artistico e storico di questo edificio benese di culto.
Al termine, degustazione dei tradizionali “Basin ëd Madama Racchia”, specialità della Pasticceria Maggi di Bene Vagienna.
Sergio Donna