Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità: anche Rivalta è in prima fila
RIVALTA. La città aderisce a una #magliettarossa per fermare l’emorragia di umanità, l’appello lanciato da Libera, Arci, Anpi e Legambiente che chiede a tutti di indossare sabato 7 una maglietta rossa, per manifestare solidarietà a chi fugge dalla guerra e dalla miseria. Il colore scelto non è casuale: rosse, infatti, sono le magliette che le mamme dei piccoli profughi fanno indossare ai propri figli durante le traversate, nella speranza che quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Rosso era il vestito del piccolo Alan Kurdi, fuggito dalla guerra in Siria e morto ad appena tre anni nel 2015 su una spiaggia della Turchia. Rosse sono anche le coperte delle Protezione Civile che avvolgono i migranti a terra dopo il viaggio in mare.
Secondo l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, nell’ultimo fine settimana di giugno, 218 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, mentre a tavolino l’Europa cercava un accordo per l’accoglienza dei profughi su base volontaria. Il sindaco di Rivalta, Nicola De Ruggiero, ha spiegato che sono preoccupati “dalla mancanza di una visione politica responsabile e dall’ondata razzista che si va manifestando tra i cittadini. Non possiamo restare inermi rispetto a quanto sta accadendo nel mar Mediterraneo e per questo raccogliamo l’appello di don Ciotti e delle altre associazioni a manifestare, con un piccolo gesto, la nostra vicinanza agli ultimi della terra. Non possiamo più stare con le mani in tasca, occorre mobilitarsi i tanti”. Rivalta ha così deciso di sottoscrivere l’appello degli organizzatori di una #magliettarossa: la città invita tutti i cittadini, per la giornata di domani, ad indossare una maglietta rossa o ad esporre drappi del medesimo colore e a partecipare alle iniziative eventualmente promosse sul territorio dalle associazioni.