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Una mostra dedicata agli albori della Storia del FC Torino e ai primi pionieri del nuovo gioco importato dall’Inghilterra

Decine di cimeli, trofei, documenti e fotografie raccolte dalla famiglia Di Popolo esposti a Borgaretto

Grande successo della Mostra allestita nel padiglione adiacente al Campo Sportivo di Borgaretto (To), dedicata a “I Pionieri granata” e allestita a cura di Marco Morelli Di Popolo, con il patrocinio del Comune di Beinasco. Si tratta di un’ampia selezione di cimeli, trofei, carteggi, fotografie, tabelle, statistiche, appunti e cronache di gioco annotate su calepini dalla carta ormai ingialliti (ma dalle pagine ancora perfettamente leggibili, nonostante le insidie del tempo), planimetrie e progetti di impianti sportivi dei campi da calcio su cui militò il FC Torino nei primi decenni della sua storia ultracentenaria.

È stato il Conte Vittorio Morelli Di Popolo a raccogliere e a conservare questo immenso patrimonio storico nel corso della sua carriera di giocatore granata prima, di allenatore del Torino poi e infine di stimato dirigente del Club. Con una precisione certosina, il rigore di un notaio e una calligrafia chiara e lineare, Morelli annotava sui suoi quadernetti ogni particolare della quotidiana vita sportiva e sociale del Club, che oggi si rivelano spesso inediti e sorprendenti.
Tutto questo materiale, carteggi, missive, diari, appunti, medaglie e centinaia di fotografie sui campi da gioco, venne meticolosamente raccolto e poi sistemato in un baule, la cui custodia è passata da nonno Morelli (il Conte Vittorio) al padre di Marco, e dal padre di Marco a suo figlio, ovvero al nipote in linea diretta di quel giocatore e allenatore granata, che è stato uno dei pionieri del calcio italiano, e che ha raccolto tutti questi cimeli e queste testimonianze dirette di trent’anni di fervida storia granata.
Vittorio Morelli Di Popolo (1888 – 1963) entrò appena diciottenne nelle file del F.C. Torino, ma non era un assoluto esordiente. Vi entrò come tesserato della Torinese, club che confluì per fusione nel FC Torino, costituito – com’è noto – il 3 Dicembre 1906, ma che sotto altre denominazioni aveva già avuto una vita precedente quasi ventennale, da molti sconosciuta. Di Popolo fu uno dei promotori della fondazione (meglio si dovrebbe dire: della ricostituzione con un altro nome) della nuova società.

Come giocatore, Vittorio Morelli Di Popolo militò nel Torino fino al 1915.
Nel 1912 fece parte della Nazionale Olimpica a Stoccolma.
È stato in periodi diversi allenatore del Torino: nelle stagioni 1924|1925, 1925|1926 (l’anno prima dello scudetto revocato) ed infine nella stagione 1930|1931, nella quale i granata ottennero un settimo posto.
Una mostra che ogni autentico sportivo dovrebbe visitare perché da ogni foto, da ogni cimelio, da ogni oggetto esposto trapela quello spirito di autentico fair play, eleganza, lealtà e attaccamento ai colori sociali che caratterizzava il calcio di quegli anni lontani e che oggi è (quasi del tutto) dimenticato. 

La Mostra, a ingresso gratuito, è stata allestita nell’a’ampia struttura del Bocciodromo dell’Impianto Sportivo di Borgaretto, Torino (di Via Fratelli Cervi 8), ed è stata prorogata fino ai primi giorni di Novembre, con orario dalle 11 alle 19. Ad accogliervi e a fare da cicerone, troverete Marco Morelli Di Popolo, ma lì incontrerete sicuramente tanti altri amici e tifosi del Toro.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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