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Una passeggiata nella Riserva naturale di Crava-Morozzo

Un itinerario poco faticoso e quasi pianeggiante, adatto a tutte le stagioni ma ideale in autunno e primavera, per fare bird-watching e visitare una delle più importanti zone umide del Piemonte meridionale.

Testo e foto di Furio Chiaretta*
tratto
da Piemonte Parchi (4 settembre 2024)

La Riserva naturale di Crava-Morozzo si estende su 292 ettari di ambienti umidi tutelati fin dal 1979 grazie alla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), che nel 1987 sono diventati una Riserva naturale della Regione Piemonte gestita dall’allora Parco Alta Valle Pesio e Tanaro. Dal 2016 la riserva fa parte del sistema delle Aree Protette delle Alpi Marittime, che comprende altre 7 riserve e i parchi delle Alpi Marittime e del Marguareis.

Proprio dal Marguareis proviene il torrente Pesio che, giunto in pianura, ha scavato un avvallamento in cui si sono formati stagni di diversa profondità e sono stati realizzati tra il 1920 e il 1929 due bacini artificiali per la produzione di energia elettrica. Si tratta di un raro caso in cui gli interventi dell’uomo non hanno danneggiato l’ambiente naturale, ma hanno favorito la creazione di un sistema di zone umide, ideale per la sosta di molti uccelli migratori e per la nidificazione di una sessantina di specie stanziali (germano reale, folaga, tuffetto, moriglione, airone rosso, bianco e cinerino, cavaliere d’Italia, garzetta).

La particolarità di questo ambiente si nota già all’arrivo: si percorre la strada provinciale fra Cuneo e Carrù, attraversando estese coltivazioni punteggiate di piccoli paesi e cascine ma anche di capannoni, centri commerciali, condomini, villette, fino a un vasto piazzale di parcheggio con un distributore di benzina e un bar.

L’area umida intitolata a Bertero Stuardi

Sono sufficienti pochi passi a piedi per affacciarsi sul largo solco boscoso scavato dal Pesio, in cui si scende con un comodo sentiero a tornanti. In un attimo la calura, i rumori, le puzze della pianura scompaiono e si entra in un ambiente fresco, ombreggiato e inatteso, dove gli unici rumori sono i canti di molte specie di uccelli. In breve si giunge sul largo e pianeggiante fondovalle, dove uno stradello tocca la Foresteria dell’Oasi e il Centro visite della LIPU, e da cui si staccano brevi diramazioni e sentieri che portano ai numerosi capanni di osservazione che si affacciano su tre stagni e sui laghi di Crava e di Morozzo. All’interno di molti capanni vi è un pannello con immagini e nomi dell’avifauna, che permette di riconoscere le specie presenti. Lungo il percorso vi sono anche bacheche che illustrano le particolarità dell’ambiente, mentre nei bivi vi sono quasi sempre cartelli indicatori.

Nella primavera 2024 sono stati realizzati nuovi capanni, altri sono stati rinnovati, e all’inizio dell’estate è stata riaperta la Foresteria dell’Oasi con una nuova gestione.

Nella Riserva si può andare in tutte le stagioni, evitando le giornate troppo calde o quelle troppo fredde; in primavera e autunno ci sono anche i passaggi degli uccelli migratori, mentre nelle altre stagioni si può osservare l’avifauna stanziale.

L’ideale è visitare la Riserva al mattino presto o verso il tramonto, magari pernottando nella Foresteria, ma anche in altre ore è possibile osservare una ricca avifauna. Un binocolo è indispensabile e già un medio teleobiettivo permette di scattare buone foto.

Lo Stagno Bertero Stuardi dal capanno presso la foresteria

Arrivare in auto

Da Torino si percorre la A6 fino all’uscita di Carrù, da cui si prosegue sulla SP 422 in direzione di Cuneo; si attraversa Crava e dopo 1 km si trova sulla sinistra un distributore di benzina con un grande piazzale di parcheggio. Sul lato ovest del piazzale una stradina delimitata da staccionata porta al parcheggio della Riserva, con panchine e fontana. Vi è anche un ingresso riservato ai disabili che si raggiunge proseguendo sulla SP 422, da cui si svolta a sinistra in una rotonda e poi ancora a sinistra.

Provenendo da Cuneo si percorre la SP 422, si attraversa Morozzo e poco dopo una rotonda si trova sulla destra il parcheggio con il distributore di benzina.

La Riserva dispone anche di un ingresso sul lato orientale, dalla strada che collega Crava a Rocca de Baldi, dotato di zona pic-nic e parcheggio auto e camper.

Arrivare in pullman

Dalla stazione ferroviaria di Cuneo c’è ogni ora una corsa della linea 9 Cuneo – Magliano Alpi stazione, gestita da Bus Company, che fa la fermata 225056 poco oltre il distributore di benzina (località Borgo Rosso, orari in https://moeves.it, tel. 800 338171). Arrivando da Torino, si possono utilizzare i treni per Mondovì – Savona che fermano (ogni 2 ore circa) alla stazione di Magliano-Crava-Morozzo, da cui utilizzando la linea 9 in direzione di Cuneo si arriva alla fermata di Borgo Rosso (1.45 – 2 ore di viaggio).

Il percorso a piedi

Dal parcheggio (420 m) si segue il viottolo pedonale che transita sotto un portale in legno con il simbolo della riserva e va in piano tra i campi per pochi metri, fino a una fontana. Qui inizia la discesa nel fitto bosco , scandita da pannelli illustrativi sulla flora e dopo alcuni tornanti il largo sentiero esce dagli alberi e prosegue in piano lungo una recinzione, fino a confluire su uno stradello (10 min, cartelli, bacheca; memorizzare questo bivio per il ritorno). Di fronte c’è la diga dell’Enel che sbarra il corso del torrente Pesio, non accessibile.

Si segue verso sinistra lo stradello sterrato che va in piano nel bosco, trovando subito un bivio con un palo senza cartelli: è interessante seguire il sentiero sulla destra, che si inoltra nel “Bosco ritrovato” e si avvicina con lievi saliscendi al corso del Pesio, quasi invisibile tra la vegetazione, lo costeggia per un tratto e giunge a un bivio a T (10 min). Verso destra il viottolo porta al vicino greto del Pesio. Andando a sinistra invece si arriva subito alla bella radura in cui sorge la Foresteria dell’Oasi, con fontana, tavoli per il pic-nic e un bar aperto il sabato pomeriggio e la domenica.

A pochi metri dalla foresteria si trovano i primi due capanni, uno dei quali è stato costruito nella primavera 2024: entrambi si affacciano sull’area umida intitolata a Bertero Stuardi , studiata appositamente con livelli bassi d’acqua, habitat ideale per limicoli e piccoli trampolieri.

Una garzetta nello Stagno Paradiso

Dalla foresteria si prosegue sullo stradello che costeggia lo stagno, nascosto dalla vegetazione, si lascia a destra l’istmo che lo separa dal secondo stagno, e presto giunge a un bivio (5 min, cartelli) in vista dell’edificio che ospita il Centro visite della Lipu. Si trascura il ramo di sinistra (che si utilizzerà al ritorno) e si arriva al Centro visite. Qui si abbandona per un momento lo stradello e si va a destra lungo l’edificio: di fronte al porticato si trova un nuovo capanno sospeso sullo stagno, inaugurato il 22 giugno 2024, e si può accedere a un sentiero con fondo liscio per una migliore accessibilità delle carrozzine, che porta subito a un capanno sulla sinistra che si affaccia sul terzo stagno, detto Paradiso; il sentiero prosegue in lieve discesa e termina a un altro capanno, che si affaccia sul secondo stagno, dove si può osservare qualche tartaruga , oltre alla ricca avifauna (10 min per la digressione).

Tornati al Centro visite della Lipu, si riprende lo stradello seguendolo verso destra, e si costeggia parte di un’area naturalisticamente riqualificata attraverso la messa a dimora di ontani neri, grazie ai quali è stato realizzato un alneto impaludato, un raro habitat costituito da questa pianta autoctona ormai rara, che immerge le proprie radici tutto l’anno nell’acqua.

Poco oltre, sul lato destro del viottolo, si trova un altro capanno di osservazione che si affaccia sullo Stagno Paradiso, dove – tra le molte specie – è presente la garzetta .

Si continua sullo stradello che fa una curva a sinistra e si affaccia dall’alto sull’avvallamento in cui scorre il Pesio e in cui si nota uno stagno, a cui ne seguono altri, che costituiscono l’area anfibi della Riserva (non è accessibile e si osserva solo dall’alto, tra gli alberi). Lo stradello prosegue in piano, con a sinistra campi coltivati e a destra l’avvallamento del Pesio, poi entra nel bosco raggiungendo un’area pic-nic e dopo pochi passi in discesa giunge a uno stagno con il capanno sommerso: la struttura permette di osservare – come in un acquario naturale – anatre, carpe e tinche che popolano gli stagni (15 min).

La diga del lago Crava Morozzo

Si continua in lieve salita, arrivando subito a un bivio di stradine (cartelli): si trascura il ramo che sale a sinistra e si prosegue per Crava, sul viottolo con erba in mezzo che costeggia un alto muro in pietra e poi una canaletta, con a sinistra coltivi e a destra un fitto bosco che nasconde il torrente Pesio. Il viottolo fa una curva a sinistra e finisce tra i campi: non ci sono cartelli, ma a destra c’è un sentiero che va in piano nel fitto bosco e dopo pochi passi giunge a una scaletta in ferro che porta sul ponticello che attraversa l’emissario del Lago di Crava (questo tratto di sentiero è stato riadattato in seguito alle frequenti e continue divagazioni del torrente Pesio, avvenute durante le piene eccezionali degli ultimi 10 anni).

Si prosegue sul viottolo che costeggia l’emissario, protetto da una recinzione, e che offre uno scorcio sulla diga del bacino artificiale di Crava , ideato nel 1920 da una ditta locale. Presto si rientra nel bosco, che offre scorci sul lago tra la vegetazione, giungendo subito a una bacheca (15 min, 350 m). Pochi passi a sinistra portano a un capanno di osservazione, da cui si vede il lago e la piccola centrale idroelettrica  attivata nel 1929.

Il sentiero prosegue nel bosco fino all’ingresso orientale della Riserva, ma è meno interessante: quindi si può fare dietro-front percorrendo a ritroso l’itinerario di andata fino al Centro visite della Lipu (30 min).

Pochi passi dopo l’edificio si trova un bivio, dove si lascia lo stradello sterrato per seguire il viottolo sulla destra (cartello “Lago di Morozzo”) che porta subito a un incrocio di tracciati che portano ai diversi capanni di osservazione sul Lago di Morozzo.

La centrale di Crava

Andando a destra (est) il sentiero tra la bassa vegetazione e tra gli alberi porta a un capanno che si affaccia sulla parte orientale del lago (10 min a/r). Tornati al viottolo, lo si segue per pochi passi arrivando subito a un ponte con finestrelle di osservazione  sui due lati, che permettono di guardare sia verso la parte orientale, sia verso quella occidentale del lago, ricche di avifauna.

Tornati all’incrocio, questa volta si va a destra (ovest) sul sentiero che entra subito nel fitto bosco, dove fa lievi svolte e brevi saliscendi: camminando occorre guardare verso destra, per trovare le tre diramazioni che in successione portano con pochi metri di salita ad altrettanti capanni di osservazione sulla parte occidentale del Lago di Morozzo, frequentato dagli aironi . Dopo la digressione al 3° capanno, il sentiero confluisce sullo stradello percorso all’inizio della visita (20 min).

Da qui andando a sinistra si arriva in pochi minuti alla Foresteria dell’Oasi. Invece per tornare al parcheggio si va diritto e dopo pochi passi si trova sulla destra – presso la bacheca di un percorso ginnico – un largo sentiero che porta subito all’ultimo capanno di osservazione sul Lago di Morozzo.

Due aironi sul lago di Morozzo

Poi si continua sullo stradello, si lascia a sinistra il sentiero nel “Bosco ritrovato” e si giunge in vista della diga dell’Enel. Dove lo stradello diventa asfaltato si ritrova a destra, presso una bacheca, il sentiero fatto all’andata (10 min). Lo si segue, prima in piano lungo la recinzione, poi con la tranquilla salita a tornanti nel magnifico bosco  che riporta alla fontana e al parcheggio (15 min).

Informazioni utili

Dislivello: 200 m
Sviluppo: 8 km
Tempo complessivo: circa 2.30 ore, senza le soste nei capanni di osservazione
Difficoltà: T; non uscire dai sentieri e dai viottoli pedonali.
Periodo consigliato: tutto l’anno ad eccezione delle giornate molto calde o molto fredde; marzo e aprile, ottobre e novembre per osservare anche l’avifauna migrante.
Carta: inserita nel pieghevole Oasi di biodiversità Crava-Morozzo, reperibile al bar del distributore di benzina da cui inizia l’itinerario e presso la Foresteria; la carta è visibile su alcune bacheche della Riserva, in questo articolo e sul sito www.cravamorozzo.areeprotettealpimarittime.it/visita
Informazioni: presso il bar della Foresteria, aperto il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 11.30-18.30, tel. 353 4722403; quando è chiuso si trova materiale informativo sotto il porticato protetto da tende. Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime, www.cravamorozzo.areeprotettealpimarittime.it, tel. 0171 976800.
Per dormire: Foresteria dell’Oasi, con 12 posti letto in 3 stanze, aperta su prenotazione, tel. 353 4722403, foresteria.oasi@gmail.com.
Note: i cani non possono entrare nella Riserva, neppure al guinzaglio.
Previsioni meteo: www.nimbus.it
Mappa dell’itinerario: il percorso è evidenziato con tratteggio blu sulla carta tratta dal pieghevole Oasi di biodiversità Crava-Morozzo (foto C).

*Furio Chiaretta è giornalista e “sentierologo”: progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue ultime guide pubblicate sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso; Passeggiate sulle montagne torinesi; Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni; 142 laghi in Valle d’Aosta: 48 gite a piedi, con Mulatero editore; Le più belle escursioni panoramiche in Trentino; I sentieri più belli tra laghi, panorami e rifugi del Trentino; Rilassanti escursioni tra le montagne vicino a Torino, con Edizioni del Capricorno.

Piemonte Parchi

Piemonte Parchi è una rivista di informazione e divulgazione naturalistica pubblicata dalla Regione Piemonte. Nel 2023 festeggia quarant'anni di attività, unendo al taglio naturalistico degli articoli, l'interesse per l'attualità. "Unica" nel suo genere, nel corso degli anni è passata da rivista cartacea bimestrale a mensile, mentre nel 2006 ha registrato un proprio dominio, diventando anche una testata giornalistica online. Oggi, la versione telematica ha sostituito parzialmente quella cartacea. Quest'ultima continua a uscire come supplemento al web con uno o due numeri speciali all'anno. Le edizioni monografiche sono a tiratura limitata e vengono distribuite nei parchi piemontesi, ma sono anche scaricabili online gratuitamente.

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