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Una vendemmia 2018 a “4 stelle” per il Piemonte, tra le migliori del terzo millennio

TORINO. Quella di quest’anno è stata una vendemmia abbondante ed eccellente, niente a che vedere con quella del 2017, risultata una delle più scarse annate degli ultimi cinquant’anni; ma, adesso, si è tornati a valori normali di produzione. Nonostante un clima complesso, che ha visto un’estate molto piovosa, si è chiusa «un’annata miracolosa dove il rapporto tra la quantità eccezionale delle uve e la loro qualità è tra i migliori delle ultime annate. Probabilmente il migliore in assoluto tra le vendemmie dal 2000». Secondo l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2018 – l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo – alla vendemmia 2018 del Piemonte sono state assegnate “4 Stelle”, che equivale ad un risultato tra l’ottimo e l’eccellente. Si tratta di un lavoro che Vignaioli Piemontesi porta avanti da oltre 25 anni (dal 1992), raccogliendo meticolosamente i dati regionali di maturazione delle uve e dell’andamento climatico in varie zone vitivinicole del Piemonte. L’ultima pubblicazione è stata presentata a “Cascina La Marchesa” a Torino.

L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, ha affermato: «La vendemmia 2018 conferma la qualità della vitivinicoltura piemontese e le sue caratteristiche quasi uniche che ne fanno una delle realtà importanti nel panorama internazionale. È una viticoltura caratterizzata dal territorio collinare, come dimostrano ad esempio i paesaggi vitivinicoli tutelati dall’Unesco di Langhe, Roero e Monferrato. Un territorio in molti casi in forte pendenza in cui il lavoro manuale ha ancora un ruolo centrale. La nostra è una viticoltura votata alla qualità e all’export, che gioca una parte molto significativa nell’economia non solo agricola, ma anche regionale e nazionale». Inoltre il presidente di Vignaioli Piemontesi, Giulio Porzio, ha sottolineato: «È stata l’annata del viticoltore professionista. Il vino si fa in vigna e chi ha saputo gestire bene il vigneto, ha vendemmiato ottime uve. Mi piace pensare che, nella vendemmia 2018, il viticoltore è ritornato il vero protagonista della qualità. Dobbiamo tornare a parlare di reddito perché vuol dire giovani che restano e lavorano la terra».

Da sinistra, Daniela Tornato, Giancarlo Montaldo, Giulio Porzio e Giorgio Ferrero

Il giornalista Giancarlo Montaldo ha presentato i dati economici del Piemonte vitivinicolo 2017 e, in particolare, si è soffermato su alcuni dati generali (superficie, produzione, vitigni autoctoni ed internazionali) anche in un confronto analitico e strategico con il passato, per sottolinearne l’evoluzione positiva che il comparto vitivinicolo regionale ha conseguito. «Il 2018 è stato molto impegnativo per i produttori piemontesi – ha spiegato Montaldo – E non solo per il clima alterno che ha messo a dura prova le capacità professionali dei viticoltori. L’impegno è stato intenso anche sul piano dei mercati, un po’ per ampliare le aree dove i vini piemontesi sono presenti e apprezzati, un po’ per mantenere nei vari spazi di commercializzazione livelli di remunerazione e immagine coerenti con il valore qualitativo dei vini». La Regione Piemonte, durante l’evento, ha assegnato un premio speciale al giornalista Tarcisio Mazzeo – caporedattore centrale di Rai 3 Piemonte – per aver ideato il Tg itinerante di Rai 3 Piemonte (trasmissione giornalistica che valorizza il territorio piemontese ed i suoi prodotti).

In sintesi, volendo considerare i dati della vendemmia 2018, si può affermare che è stata un’annata piovosa, con temperature miti d’inverno ed infuocate tra luglio ed agosto (con picchi ben oltre i 35 gradi). La raccolta delle uve è avvenuta tra settembre e ottobre. La produzione di vino tra i vigneti del Piemonte è stata di poco più di 2,5 milioni di ettolitri (in aumento di circa il 30% rispetto al 2017). In Italia la produzione è stata di 49,5 milioni di ettolitri (+16% sul 2017), dato che fa del Bel Paese il primo produttore al mondo. È stata una vendemmia molto soddisfacente per il Piemonte, infatti dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi – coordinato da Daniela Tornato, Michele Vigasio e dall’enologo Giampiero Gerbi – molti vitigni sono in vetta della classifica. Il risultato migliore è quello per: il Nebbiolo di Langhe e Roero, Pelaverga di Verduno e il Cortese zona Gavi, che si aggiudicano quasi l’eccellenza (ovvero quattro stelle e mezzo). A seguire, con 4 stelle, vi troviamo: Barbera, Grignolino, Freisa, Arneis, Erbaluce, Favorita, Vespolina e Chardonnay. Mentre gli altri vitigni si trovano nella sfera del “molto buono”.

Redazione

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