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Vacanze e alimentazione, gli errori più comuni a tavola e i consigli per viaggiare tranquilli

Le vacanze sono spesso sospensione delle regole, nuove scoperte, voglia di sperimentare, e questo ha un’immensità di aspetti positivi e di vantaggi per il nostro benessere, a patto che si faccia attenzione a non imbattersi in alcuni errori, soprattutto quando si tratta di alimentazione. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i cinque errori più comuni che si commettono durante il meritato riposto estivo.

Mangiare cibi crudi. Con il caldo siamo più propensi a cercare cibi freschi piuttosto che cotti. Si ha più voglia di pasta o riso freddo che di minestrone. Ma attenzione, per quanto sia effettivamente così, non tutti i cibi crudi, e non sempre, sono sicuri. Ad esempio mangiando pesce crudo vi è il rischio di contrarre l’Anisakis, una parassitosi con conseguenze anche gravi sull’organismo. Se invece mangiamo carni e uova crude, il rischio è la salmonellosi, un batterio molto noto e molto diffuso. Entrambe le infezioni provocano vomito, diarrea e stati febbrili. Attenzione anche ai rischi legati a mangiare ortaggi crudi, che potrebbero essere contaminati da feci animali.

Mangiare cibi che non sono stati ben conservati. Gli sbalzi di temperatura in estate sono molto frequenti, e questo fa sì che gli alimenti deperibili possano soffrire. Ad esempio, se sono stati fuori dal frigorifero ed esposti ad alte temperature per più di quattro ore, non è raccomandabile mangiarli, soprattutto quando si tratta di carni e affettati. Anche gli yogurt, se non conservati correttamente non possono resistere a un’intera giornata fuori casa. I formaggi in generale sono meno delicati, ma comunque il caldo rappresenta un rischio costante anche per gli alimenti più resistenti.

Stravolgere le proprie abitudini. Il nostro corpo è abitudinario, quando si viaggia è facile trovarsi con stomaco e intestino in disordine. Il cambio d’aria, d’orari, di ritmi, non ci permettono di mantenere la nostra routine. Se a questo aggiungiamo che anche a tavola le nostre abitudini cambiano, magari per la voglia o la necessità di provare la cucina locale, va da sé che stomaco e intestino abbiano le loro difficoltà di adattamento.

Attenzione all’acqua. Una buona idratazione è fondamentale però attenzione. Se siamo in luoghi dove le condizioni igienico-ambientali non sono il massimo della sicurezza, meglio non lasciarsi andare e bere da fonti non sicure, poiché i rischi sono legati al contagio di febbre tifoide, colera, oppure epatite A e E.

Abusi alimentari – dolci, grassi, fritti e alcol, soprattutto con alte temperature. Lasciarsi trasportare dall’entusiasmo e mangiare più del dovuto è tipico dei momenti di festa e di leggerezza. Peccato che questo rappresenti un lavoro extra per il nostro organismo. Quando mangiamo più del dovuto, in particolare se si tratta di cibi contenenti alte quantità di zuccheri e grassi, cibi fritti, o se consumiamo alte dosi di alcolici e superalcolici, il nostro corpo si trova a dover smaltire tutto questo. Ci si sente stanchi, spossati, appesantiti, si presentano disturbi digestivi che possono avere conseguenze sulla qualità del nostro sonno, e quindi del nostro umore.

Ecco cinque consigli di alimentazione per viaggiare tranquilli

Verificare stato di cottura e di conservazione. Prima di mangiare qualcosa, si raccomanda di verificare come è stato cotto e conservato, e nel caso, trasportato. Temperatura, grado di cottura, manipolazione, sono tutti elementi chiave per lo stato di un alimento.

Procurarsi una borsa termica per il trasporto di alimenti. Se rimaniamo tutto il giorno fuori, magari in spiaggia o per fare un’escursione, è normale portare con sé da mangiare. Per evitare che gli alimenti deperibili soffrano troppi sbalzi di temperatura, si raccomanda di usare sempre una borsa termica, con del ghiaccio, così da mantenerli sempre al fresco.

Cercare di salvaguardare le proprie abitudini. Questo non significa che non si debba provare la cucina locale, o che ci si debba chiudere verso qualsiasi forma di novità alimentare. È normale ed è anche raccomandabile affidarsi agli usi locali, e conoscerli, sperimentare, però è anche raccomandabile lasciare un tempo di adattamento al nostro corpo, procedere per gradi e dare un po’ di tregua se notiamo che sta facendo fatica al nuovo contesto. Così facendo sarà tutto più semplice.

Bere sempre acqua potabile, da fonti pubbliche o imbottigliata. Se ci troviamo in luoghi in cui l’acqua pubblica non è potabile, o non si è certi che lo sia, è meglio prendere le dovute precauzioni. Ovvero, non bere dal rubinetto, non bere acqua che viene servita direttamente in bicchieri o da brocche, ma assicurarsi che provenga sempre da una bottiglia aperta in quel momento. Evitare anche i cubetti di ghiaccio, poiché non si sa come siano stati prodotti, e a seconda delle circostanze, evitare l’acqua del rubinetto anche per lavare i denti.

Integrare e dare al corpo il tempo di recuperare. Procedere sempre con una corretta integrazione, è fondamentale. Per disintossicare l’organismo e ripristinare la flora batterica si raccomanda il Lapacho è una delle piante migliori per la purificazione dell’organismo, senza richiedere un grosso dispendio di energia; esso infatti aiuta a ristabilizzare le difese del proprio corpo rafforzando il sistema immunitario. Invece il Mastice greco, una gommoresina che si ottiene incidendo, in piena estate, fusto e rami di una pianta endemica ed abbondante di una pregiata varietà di Lentisco (Pistacia lentiscus), è un potenziale rimedio naturale per trattare i disturbi gastroenterici più comuni agendo sulla mucosa gastrica con un’azione riequilibrante e lenitiva. Non abusare, e lasciare al corpo il tempo per recuperare, contenendosi negli eccessi, è sempre un’ottima soluzione.

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